#4. Mordere è un pessimo modo per diffondere una malattia

Sette ragioni scientifiche per cui un’invasione zombie fallirebbe (rapidamente) 5

Vi ricordate quando quel cane ha preso la rabbia, e qualche giorno dopo, ogni altro cane sul continente è rimasto contagiato, a parte un piccolo gruppo di sopravvissuti nascosti in cantina? No? Non è mai successo?

Quasi tutti i film di zombie sono d’accordo su una cosa: si riproducono come una malattia, una di quelle che si diffondono via morso dall’infetto. Ma significa anche che questa diffusione dovrebbe essere soggetta alle stesse regole delle normali epidemie, e mordere è un modo sfigato di far iniziare un’epidemia.

Le malattie di successo hanno dei modi davvero intelligenti di diffondersi da vittima a vittima. L’influenza ha ucciso decine di milioni di persone perché galleggia nell’aria, la peste nera era diffusa dalle pulci, ecc. Nessuna di queste richiede che l’infettato si avvicini ad una distanza-morso perchè si propaghi. Certo, malattie sessualmente trasmissibili come l’AIDS funzionano in questo modo, ma solo perchè l’infetto può passare per sano. Nessuno farebbe sesso con uno zombie.

Ma diciamo che esploda l’epidemia, come se uno zombie fosse in grado di mordere 30 persone nella folla ad un concerto degli Insane Clown Posse prima che i membri del pubblico capiscano che non fa parte dello show. Non è che l’umanità non sappia cosa fare quando un’infezione si scatena. In America  c’è il Centro per il Controllo delle Malattie (CDC), che tende a non cazzeggiare. Davvero, è persino sul loro biglietto da visita.

Ricordate l’epidemia di SARS? Si è originata in Cina. Il CDC e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno bloccato i viaggi internazionali nel momento in cui scoprirono che si era diffusa nel Nord America. I voli erano fermi a terra, oltre passare i confini era strettamente sorvegliato e solo 43 persone nel continente morirono.

Con lo zombismo non dovrebbero nemmeno risolvere il mistero di come si diffonda. E’ quel tizio che morde la gente. Sparategli alla testa.