Sette ragioni scientifiche per cui un’invasione zombie fallirebbe (rapidamente)Sette ragioni scientifiche per cui un’invasione zombie fallirebbe (rapidamente)

Articolo originale di David Dietle, pubblicato su Cracked.com e qui tradotto.

Sette motivazioni scientifiche per cui un’apocalisse zombie fallirebbe (non contando il fatto primo che un morto non può tornare in vita, evitando di bypassare il tutto con una magia nera che li renda anche indistruttibili e senza la pretesa di cestinare la sospensione dell’incredulità per la narrativa fantasy e horror).

Nota: mi sono preso la libertà di aggiungere degli approfondimenti in italiano alla fine di ogni passaggio, lasciando i link in inglese del testo.

Facciamo finta per un attimo che gli zombie esistano realmente (come se metà di voi non ci avesse mai fantasticato su).
Avete fatto caso a come molti film di zombie siano ambientati solo dopo che l’invasione abbia già avuto inizio? Nel tempo necessario a unirci ai superstiti, l’esercito e il governo sono già stati spazzati via e le strade non sono più sicure.

C’è una ragione se il film inizia a questo punto e non prima: perché la prima parte, quella dove si va da uno a milioni di zombie, non ha proprio alcun senso.
Se nello zombie-party introducessimo il fremito guastafeste della logica, capiremmo che gli zombie sarebbero tutti ri-morti molto prima che possiate accendere il veicolo con motosega che avevate preparato. Perché?

#7. Hanno troppi predatori naturali

Sette ragioni scientifiche per cui un’invasione zombie fallirebbe (rapidamente) 2

Sapete perché noi umani siamo in cima all’attuale catena alimentare? Non perché siamo difficili da uccidere (beh, a parte Steven Seagal). Non lo siamo; siamo poco più che succulente sacche di carne in attesa che un corno o un artiglio ci sbudellino come una pignatta di macinato. No, siamo in cima semplicemente per il fatto che siamo assurdamente bravi a uccidere cose. Una buona offensiva, come si dice, è anche la miglior dif-GUARDA C’È UN’ANATRA! UCCIDILA!

Siamo semplicemente troppo intelligenti e ben armati da cacciare per un animale selvaggio. Ora considerate il povero zombie. Gli manca ogni singolo vantaggio che ha permesso all’umanità di non farsi mangiare fino all’estinzione. Vaga all’aperto, non può usare armi, non può pensare o avere strategie. Non ha nemmeno l’istinto di sopravvivenza che gli dica di correre e nascondersi quand’è in pericolo. Ed è interamente fatto di cibo. E’ una preda facile per ogni animale che lo volesse.

Se state pensando “ok, ma non è che la mia città sia piena di orsi che possano arrivare e mangiare tutti gli zombie”, dovete pensare più in piccolo. Gli insetti sono degli enormi rompicoglioni per gli umani, e in alcuni casi, essere in grado di scacciare una mosca e avere un sistema immunitario è l’unica cosa che ci impedisce di avere occhi e lingua divorati dalle larve. In ogni parte del mondo con problemi di mosche gli zombie si ritroveranno coperti da sciami di larve a breve,  il che vuol dire che ogni loro tessuto sarà infestato e gli occhi saranno presto fuori uso.

Passiamo ad una scala più grande: solo in America ci sono orsi, lupi, coyote e puma, ognuno di questi può mettere sul proprio menù un uomo ben armato, pensante e veloce, se le condizioni sono buone. Per molti predatori le “giuste condizioni” sono quando la preda è debole o ferita, o in generale incapace di difendersi, come un cadavere ambulante. Diavolo, pensate anche solo alle migliaia di cani randagi là fuori, che imparerebbero in fretta che gli zombie sono un pasto facile.

Immaginate un’orda di zombie vagare in Africa. Fra leoni e bufali del capo (e ippopotami, e rinoceronti, ed elefeanti), afremmo finalmente una malattia per cui l’Africa è meglio preparata a difendersi rispetto al resto del mondo.